Il processo riguardante le circostanze della morte di DIEGO MARADONA continua con l’audizione dei medici legali che hanno eseguito l’autopsia. L’Équipe riporta che i professionisti della salute hanno affermato che l’ex calciatore era in stato di agonia e che il suo cuore pesava “quasi il doppio” rispetto alla norma. MAURICIO CASINELLI, medico legale, ha precisato che l’agonia potrebbe essere iniziata “almeno 12 ore” prima del decesso, avvenuto il 25 NOVEMBRE 2020. Ha inoltre rivelato che MARADONA soffriva di insufficienza cardiaca e cirrosi epatica, causando un accumulo d’acqua nei polmoni da “almeno 10 giorni”, una condizione che avrebbe dovuto destare preoccupazione nel suo team di assistenza.
FEDERICO CORASANITI, un altro medico coinvolto nell’autopsia, ha confermato tali osservazioni, dichiarando che la situazione del paziente non presentava “niente di improvviso o imprevedibile”. Ha aggiunto che un semplice esame fisico avrebbe potuto rivelare lo stato critico di MARADONA. I risultati tossicologici non hanno mostrato tracce di alcol o sostanze tossiche. Sette professionisti della salute sono accusati di “omicidio con dolo eventuale”, un'accusa che implica negligenza, pur essendo consapevoli dei rischi mortali. Loro rischiano da 8 a 25 anni di carcere e il processo, iniziato l'11 MARZO, dovrebbe durare fino a LUGLIO, con quasi 120 testimoni da ascoltare.