Luis Enrique e il PSG tornano in campo domani con un match in trasferta contro il Saint-Étienne (19h, 27esima giornata di Ligue 1). La pausa per le nazionali ha consentito a molti giocatori di riposare, mentre altri sono stati impegnati con le rispettive selezioni. Fortunatamente, a parte KANG-IN LEE, infortunato alla caviglia con la Corea del Sud, ci sono pochi problemi da segnalare. L'allenatore spagnolo avrà praticamente a disposizione l'intero gruppo prima di recarsi a Geoffroy-Guichard. L'unico a rimanere a riposo è HAKIMI, che ha accumulato molto tempo di gioco dall'inizio della stagione. Questo è stato uno dei temi principali della conferenza stampa, mentre il titolo di campione di Francia si avvicina. Potrebbe arrivare già questo fine settimana, a seconda dei risultati di altre squadre.
"Credo che sia totalmente aneddotico", afferma l'Asturiano, nonostante manchino ancora 8 partite di campionato alla fine della stagione. Ritiene comunque che il titolo sia già in tasca. "Non si è mai campioni finché non è realmente acquisito, ma virtualmente possiamo già sentirlo. Possiamo usarlo per altri obiettivi, uno dei quali è essere competitivi contro tutti gli avversari. Dobbiamo rispettarli. Ci sono ancora molte competizioni da affrontare, con la Ligue 1, la Coppa di Francia e la Champions League. Questo è il nostro obiettivo." Il messaggio è chiaro: mantenere i giocatori sotto pressione per evitare un calo di concentrazione.
Per questo, Luis Enrique stabilisce altri obiettivi raggiungibili, come terminare la Ligue 1 da imbattuti, un traguardo mai realizzato in Francia. L'allenatore prevede anche di ruotare maggiormente la rosa per prepararsi al meglio per gli impegni principali, prevenire infortuni dovuti alla fatica e dare spazio a chi ha giocato meno. "È evidente che alcune competizioni sono più importanti di altre. Non sto scoprendo l'acqua calda. Abbiamo soprattutto bisogno di tutti i giocatori. È un messaggio che voglio trasmettere", sottolinea durante la conferenza. Questa è anche una delle ragioni del suo successo con il gruppo, poiché nessuno viene trascurato.
"Certamente alcuni giocano di più. Nel nostro gruppo ci sono almeno 17 giocatori con oltre 2000 minuti di gioco. Vorrei che fossero di più. (...) Motivo i miei giocatori affinché abbiano sempre un pensiero collettivo, non individuale. A volte sei tu a segnare, altre volte sei il sostituto e persino in tribuna, ma devi essere pronto per aiutare la squadra in ogni situazione." La sua metodologia ha dato i suoi frutti fino ad ora, ma ora è davvero il momento in cui verrà giudicata la stagione del Paris Saint-Germain. La Champions League e il momento di assegnare i trofei si avvicinano. Anche i soliti riserve sono avvertiti. Avranno anche loro un ruolo da giocare, forse già domani contro il Saint-Étienne, attualmente sedicesimo in Ligue 1.
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